Il Collegio Ballerini di Seregno ha fatto centro. L’Istituto professionale alberghiero è al primo posto per coerenza tra studio e lavoro secondo una ricerca della Fondazione Agnelli. C’è grande soddisfazione al Collegio arcivescovile (Fondazione ambrosiana per la cultura e l’educazione cattolica) per questo riconoscimento, a cominciare dal rettore don Gianluigi Frova: «Siamo pienamente in linea con quanto richiede il mondo del lavoro. Avere il 92% dei nostri diplomati che lavorano e mantengono per tre anni il lavoro nell’ambito della ristorazione significa che la scuola li ha preparati perfettamente». È vero che il riconoscimento riguarda l’aspetto professionale, aggiunge il rettore, «ma noi siamo contenti perché il bagaglio culturale è formativo per la persona». A scuola, infatti, «imparano anche il senso del dovere, la precisione, il rispetto delle regole, il lavoro in équipe…», tutti valori formativi che non appartengono solo al mondo del lavoro.
Oggi gli alunni del Ballerini sono quasi 700 tra Istituto alberghiero (330), scuola primaria, secondaria di primo grado (le medie), liceo scientifico tradizionale e liceo delle scienze applicate.
Per la prima volta, spiega Alberto Somaschini, docente di laboratorio di cucina, «la Fondazione Agnelli ha svolto la sua indagine anche tra gli Istituti tecnici e i professionali, per verificare il successo formativo: l’ingresso nel mondo del lavoro, la percentuale di contratti stabili e soprattutto la coerenza formativa, cioè l’allineamento tra percorso scolastico e competenze che gli studenti riescono a sviluppare e le richieste del mondo del lavoro». Dall’indagine il Collegio arcivescovile esce a testa alta: «Nel nostro territorio è risultato primo in termini di percentuale di studenti che trovano un lavoro stabile entro sei mesi dal diploma e sui 700 istituti nel nord Italia il Ballerini ha raggiunto la percentuale più alta (92,31%) per la coerenza formativa».
Ogni anno dall’Istituto alberghiero escono con il diploma una cinquantina di studenti. Ma il Ballerini va oltre e lancia un nuovo progetto, «La scuola si fa impresa: l’assetto lavorativo fra banchi e laboratori didattici», che sarà presentato giovedì 28 gennaio alle 11.30 in Collegio (via G. Verdi 77, Seregno) e finanziato dalla Fondazione Cariplo («tra 45 progetti a livello regionale la Fondazione ne ha selezionati 9 tra i quali il nostro»). L’obiettivo è migliorare ancora di più l’allineamento tra l’offerta formativa e il mercato del lavoro, con due iniziative: «Attraverso il supporto di 200 professionisti (cuochi, camerieri, imprenditori nella ristorazione) – spiega Somaschini – faremo una mappa di competenze più efficace rispetto a quello che fa il Ministero. La mappatura ci servirà per aggiungere alcune attività di formazione a scuola e per rilasciare ai nostri studenti, oltre al diploma dell’esame di Stato, un “passaporto per competenze europeo”. Questo documento conterrà tutte le competenze professionali che gli studenti hanno sviluppato in classe, nei laboratori, durante gli stage, nei corsi di formazione extra-scolastici…». Ogni studente riceverà un punteggio secondo la certificazione di competenze europeo (Ecvet) che in Italia non è ancora attiva. «Questo consente di confrontare le competenze di uno studente del Ballerini – dice il docente di laboratorio – con quelle di un Alberghiero tedesco, francese, spagnolo, austriaco… L’obiettivo è la transnazionalità e l’utilizzo di un parametro di valutazione comune agli altri Paesi europei. Questo “passaporto” consentirà ai nostri studenti di presentarsi al mondo del lavoro con una certificazione di più».
Al Ballerini presto verrà aperto anche il Genius Bar, interamente gestito dagli studenti. «Questa iniziativa, sempre in alternanza scuola-lavoro, riguarda il liceo scientifico ed è una novità», spiega Somaschini. Da quest’anno infatti anche i licei devono garantire un minimo almeno 200 ore di lavoro agli alunni dalla terza alla quinta superiore. Finora era facoltativo e difficilmente gli istituti attivavano gli stage: «Per l’Alberghiero è facile attraverso alberghi o ristoranti, ma per un liceo è più difficile, al di là dei musei, studi medici o qualche giornale che accoglie i ragazzi. E così, sfruttando un nostro progetto di didattica digitale attivo da alcuni anni, con Apple abbiamo deciso di offrire a 5-6 ragazzi di terza un percorso di formazione esterno alla scuola sulle nuove tecnologie, programmazione, gestione della privacy, diritti d’autore…». In seguito verrà aperto a scuola nel pomeriggio uno sportello informatico per dare un supporto a compagni e docenti gestito interamente dai ragazzi. «In questo modo gli studenti potranno assolvere all’obbligo dell’alternanza scuola lavoro».