Sono 58 mila le imprese femminili a Milano e creano 43 mila posti di lavoro. A dirlo sono gli ultimi dati del servizio studi della Camera di Commercio del capoluogo lombardo. Nel terzo trimestre 2013 sono cresciute dello 0,4%, contro un aumento complessivo dello 0,2% delle imprese attive. E attualmente costituiscono oltre il 20% del totale. Il settore più dinamico è quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio, con oltre 15 mila imprese, seguito dalle attività immobiliari, con circa 7 mila. Segue l’industria manifatturiera con 5.428 unità e le attività professionali e scientifiche con oltre 5.000. Ultimo il settore dei servizi (alloggio e ristorazione) a quota 4.694.
La promozione di imprese rosa sarà uno degli obiettivi della prossima Esposizione Universale. «L’Expo è un’opportunità straordinaria per intrecciare e valorizzare il nostro immenso patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, insieme alla nostra filiera enogastronomica e alla tradizione agricola – spiega Diana Bracco, presidente di Expo2015 -. Il tema “Feeding the Planet, Energy for life” è strettamente legato alle donne. C’è una familiarità naturale tra il nutrire, il prendersi cura e il fornire energia alla vita che inevitabilmente renderà le donne protagoniste di questo evento».
Nell’ultimo anno a crescere di più è stato soprattutto il settore dei servizi. L’articolazione per settore economico registra un aumento sostenuto per le imprese finanziarie e assicurative, che hanno registrato un +5% rispetto al 2012, le attività di alloggio e ristorazione con un +2,6% e il comparto di noleggio, le agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (+2%).
In netta salita per le donne anche i ruoli direttivi. Mentre quelli maschili sono calati dell’1% in un anno, quelli femminili hanno avuto un +0,1%. Nel 2013, infatti, sono 683 mila le cariche delle imprese milanesi, di cui 510 mila sono maschili e 164 mila femminili. Tra i ruoli d’impresa cresciuti maggiormente nell’ultimo anno troviamo quella di membro del consiglio direttivo (+2,8%), di presidente (+2%), amministratore unico (+1,9%) e titolare (+0,1%). Mentre un numero maggiore di donne negli ultimi dodici mesi ha deciso di diventare commissario giudiziale, liquidatore giudiziario, socio unico.