Tra le autorità che hanno salutato l’insediamento del nuovo sindaco di Milano Beppe Sala c’è anche Massimo Achini, presidente del Csi Milano, che ha scritto al neo primo cittadino una lettera aperta. Tanti i temi affrontati, relativi allo sport come efficace strumento per migliorare la qualità della vita: da un lato, il grande patrimonio di risorse umane dato da educatori e volontari che meritano di essere sempre più coinvolti, tutelati, valorizzati; dall’altro, l’impegno nella promozione sportiva, argomento particolarmente sensibile anche in campagna elettorale, che non deve essere mai abbandonato ma, piuttosto, incrementato e potenziato con forza e coraggio. In chiusura, l’invito a scendere in campo con i bambini dell’oratorio per arbitrare una partita, come segno del sostegno a tutto il movimento sportivo di base.
Carissimo Sindaco,
per prima cosa desidero congratularmi con Lei per l’elezione a primo cittadino della nostra Milano. Ora l’attende un compito impegnativo ed entusiasmante: quello di “servire” la città per una migliore qualità della vita della comunità e delle persone. A nome del popolo del Centro Sportivo Italiano desidero augurarLe “buon servizio” per i prossimi cinque anni e farLe giungere tutta la nostra vicinanza per il impegnativo compito che l’attende.
Mi permetto di essere diretto e di chiederLe un colpo di magia. Ci sorprenda, caro Sindaco. Se può, giochi in attacco con coraggio e determinazione. Prenda per mano il popolo di volontari e di educatori delle piccole società sportive di oratorio, di quartiere, di periferia e ritagli per questa gente un posto importante nella scala delle priorità che deve affrontare.
Perché dovrebbe farlo? Lei conosce bene il nostro mondo. Gioca a calcetto regolarmente su campetti di periferia e conosce l’odore di uno spogliatoio. Per questo motivo Lei comprende al volo che quelle piccole società sportive sono vere agenzie educative e sono diffuse in ogni quartiere e angolo della città. Lei sa bene che occuparsi di queste realtà significa occuparsi della sfida educativa che riguarda i ragazzi e i giovani di oggi. Le chiediamo un grande gesto di coraggio. Prenda tutti in contropiede. Siamo da secoli abituati a una politica che dice che lo sport di base è importante, salvo poi dimenticarsene o lasciarlo in panchina ogni volta che si devono fare ragionamenti significativi per la città.
Lei segua un’altra strada. Indossi la fascia di capitano dello sport di base e faccia vedere a tutto il Paese quanto il popolo dello sport di base è capace di fare per Milano.
Concretamente, scriva di suo pugno il nome “società sportive” tra le dieci priorità della città. Ci regali un assessore allo sport all’altezza della sfida che lo attende (a proposito, complimenti ancora a Chiara Bisconti per il servizio reso nella scorsa legislatura). Scaldi il cuore a tutti i consiglieri comunali di qualsiasi partito o schieramento politico che conoscono e amano il mondo dello sport di base.
Leggendo l’elenco degli eletti sappiamo che non sono pochi e ci piace immaginare che possano fare insieme a Lei gioco di squadra per il bene comune dello sport di base e dei giovani. Ci regali, caro Sindaco, un salto di qualità facendo uscire lo sport dalla sola logica delle dinamiche di un assessorato (quello allo sport) per abbracciare tutti gli assessorati che hanno a che fare con la centralità della persona, i deboli, le periferie, il disagio, gli anziani, i parchi e via dicendo…
C’è una Milano che fa sport, ma anche uno sport che fa Milano!
Caro Sindaco, non lasci in panchina questo patrimonio di umanità. Noi siamo fiduciosi per natura. I segni nella vita sono importanti. Vederla pranzare in un asilo nido nel suo primo giorno di insediamento è stato significativo. Altrettanto importante sarebbe vederla subito su un campetto d’oratorio impegnato ad arbitrare una partita di bambini. L’invito l’ho lanciato. Attendo una sua certa conferma.
Con profonda stima,
Massimo Achini
Presidente Csi Milano