SETTIMANA DELLA III DOMENICA DOPO IL MARTIRIO
DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE
MARTEDÌ – B. Vergine Addolorata
LETTURA
Lettura della prima lettera di san Giovanni apostolo 5, 1-13
Figlioli miei, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio. Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato riguardo al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
SALMO
Sal 39 (40)
® Ecco, io vengo, Signore, per fare la tua volontà.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato.
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio. ®
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà». ®
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza ho proclamato. ®
Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: «Il Signore è grande!»
quelli che amano la tua salvezza. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 18, 1-8
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
oppure: Letture proprie dal Lezionario dei santi
Lettura
Lettura del libro delle Lamentazioni 1, 1b. 2a-c. 6a. 11c-12b. 13e-f. 16a-c; 3, 13. 15. 49-50. 55. 31-32. 56a. 58
È divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni;
piange amaramente nella notte: le sue lacrime sulle sue guance.
Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore.
«Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata!
Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate
se c’è un dolore simile al mio dolore.
Mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre.
Per questo piango,
e dal mio occhio scorrono lacrime,
perché lontano da me è chi consola.
Ha conficcato nei miei reni le frecce della sua faretra.
Mi ha saziato con erbe amare,
mi ha dissetato con assenzio.
Il mio occhio piange senza sosta,
perché non ha pace finché non guardi e non veda il Signore dal cielo.
Ho invocato il tuo nome, o Signore,
dalla fossa profonda,
poiché il Signore non respinge per sempre,
ma, se affligge, avrà anche pietà secondo il suo grande amore.
Tu hai udito il mio grido.
Tu hai difeso, Signore, la mia causa,
hai riscattato la mia vita».
Salmo
Sal 85 (86)
R Nella mia afflizione sostienimi, Signore.
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. R
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.
Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido
perché tu mi rispondi. R
Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio. R
Epistola
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 1, 24-29
Fratelli,
io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 19, 25-27
In quell’ora.
Stavano presso la croce del Signore Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.