Dt 18,1-8; Sal 94; Eb 10,11-14; Lc 22,24-30a
“Chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve”. (Lc 22)
La vera grandezza secondo l’insegnamento di Gesù non sta nel gestire potere nè nel farsi valere sugli altri, ma nel servire, come lui ha fatto nel corso della sua vita. Gesù ha camminato con i discepoli, ma non ha preteso altro che la sequela e la testimonianza di fede al Padre. Ed è chi gli è fedele nell’atteggiamento del servizio che avrà posto alla mensa del Regno.
Il servizio alla chiesa ed all’Evangelo è al primo posto tra i compiti riconosciuti dal popolo dei fedeli ma chi vi è chiamato, come per i sacerdoti della tribù di Levi dell’antico Israele, non deve mirare a un proprio profitto, ma condividerà quanto sarà offerto dai fedeli per i sacrifici.
E la Lettera agli Ebrei ci ricorda che uno solo è il sacrificio di salvezza, quello di Cristo, ogni altra celebrazione è solo una memoria dell’offerta che ci ha assicurato la santificazione.
Preghiamo col Salmo
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.