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Grandi avvenimenti all’insegna della multimedialità sono in programma in Duomo nei giovedì 11 marzo, 25 marzo e 1 aprile, con inizio alle ore 21.
In occasione dell’ultimo appuntamento è prevista anche la presenza dell’Arcivescovo.
Nella compresenza di parole, musica e immagine, l’iniziativa, intitolata «Pause», vuole essere, innanzitutto, un invito rivolto alla città per una sosta nel viaggio della vita.
« Sostare non è fermarsi – sottolinea l’Arciprete del Duomo, monsignor Luigi Manganini -, ma sospendere il cammino in vista di una sua ripresa, in questo caso di una ripresa secondo modalità nuove, proprie di chi ha scoperto una dimensione, oserei dire una presenza nuova ».
«Pause» intende essere anche una declinazione, ambiziosa, originale, di alto livello, con pretese anche di esemplarità, del Percorso pastorale diocesano.
«E’ un modo con cui i responsabili pastorali della Cattedrale – aggiunge l’Arciprete -, d’intesa con la Veneranda Fabbrica, intendono rispondere all’invito dell’Arcivescovo di comunicare il Vangelo agli uomini del nostro tempo. Al suo coraggio rispondiamo con altrettanto coraggio che non si identifica nella formale ripetizione delle sue parole, ma con una inedita iniziativa nella quale si prende molto sul serio il concetto di “comunicare”. Per evangelizzare in questa città occorre infatti comunicare, cioè rendere visibile il proprio messaggio. In questo senso “Pause” è un progetto multimediale».
La proposta culturale del Duomo è sostenuta dalla Conferenza episcopale italiana ed è patrocinata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Per la prima volta la Cattedrale mostrerà un volto inedito: musicisti, videoartisti e attori di respiro internazionale attraverso la loro musica e le loro immagini, percorreranno un tracciato nel mondo del sacro, a volte inespresso, a volte manifesto in modo non convenzionale; un diario di viaggio fatto di metafore, inquadrature di una realtà trasfigurata, sequenze che hanno qualcosa da dire a chi ha una domanda da porre.
« Abbiamo l’ambizione – conclude monsignor Manganini – di contribuire a vivacizzare la vita culturale della città e di accompagnare in modo significativo il cammino della Chiesa ambrosiana».