Questione ecologica e rispetto dell’ambiente sono stati temi molto cari a Benedetto XVI.
Nell’enciclica Caritas in veritates’invoca un ruolo pubblico della Chiesa per far valere questa responsabilità per il creato: difendere la terra, l’acqua, l’aria come doni della creazione, appartenenti a tutti; e soprattutto difendere l’uomo contro la distruzione di sé stesso (CV 51).
Il mondo nel quale abitiamo richiede un “discorso sulla casa” (eco-logia) da leggere nello stesso “libro della natura”, in tutto ciò che costituisce la nostra stoffa, in tutto ciò che serve per vivere e far vivere, in tutto ciò che gustiamo con il piacere degli occhi, della bocca, del corpo intero: tutto è più di una risorsa di materiali. Tutto è parola creata rivoltaci dal Creatore.
Il primo che parlò di ecologia umana fu Paolo VI, in un’udienza del 1973; gli fece eco con forza raddoppiata Giovanni Paolo II (CA 38).
Benedetto XVI ripropone questa ricchissima intuizione: l’ecologia dell’ambiente è collegata a doppio filo con l’ecologia umana. Ciò significa che la radice del dissesto ambientale è per buona parte un “effetto” dello squilibrio umano e di un uomo sempre più squilibrato. L’inquinamento della mente, del cuore, dello spirito sprigiona l’effetto avvelenante sull’aria, sull’acqua; l’armarsi degli animi devasta attraverso le armi mai neutrali; l’insaziabilità di pochi scatena dinamiche perverse di povertà.
Papa Francesco su questa scia ha denunciato la cultura dello scarto e la globalizzazione dell’indifferenza (EG 53-54).
A partire da queste intuizioni del recente magistero sociale della Chiesa vogliamo provare a ragionare nel convegno della vigilia che vivremo il giorno 7 febbraio 2015 presso il Centro Congressi di Confcommercio – Sala Colucci – Corso Venezia, 47 Milano.
Ci aiuteranno a riflettere in quella mattinata don Angelo Casati, che con una riflessione poetico sapienziale, proverà – a partire dalla Parola di Dio – a introdurci nella tematica.
A seguire ci sarà l’intervento di Maria Letizia Gardoni, una giovane donna che è oggi a capo di Coldiretti giovani impresa. A lei abbiamo chiesto di aiutarci a guardare con occhi di speranza la nostra realtà a partire dall’emergenza alimentare, dalle sfide dell’agricoltura e dal problema del consumo di suolo.
Non è facile costruire reti di solidarietà su questi temi, ma esistono già esperienze virtuose alle quali vorremmo anche dare voce.
Questo appuntamento è pensato insieme alla Caritas Ambrosiana in quanto sui temi che affronteremo noi c’inseriamo nel solco di un cammino già tracciato.