h) proporre iniziative che possono essere di aiuto alla formazione dei presbiteri (nel quadro della formazione permanente) e dei laici (serate-incontri pubblici, tenendo particolarmente conto del tema della Giornata della solidarietà, ecc.);
i) organizzare incontri con il presbiterio e con il Consiglio pastorale dei diversi decanati;
j) favorire la conoscenza e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa, affinché sia inserita nella catechesi ordinaria e nella formazione seminaristica;
k) fare in modo che “il tema del lavoro sia presente negli ordinari programmi formativi dei fedeli laici, sia giovani sia adulti” (cost. 543, § 3);
l) indicare vie e modelli praticabili che esprimano la spiritualità e le virtù del lavoro (“Il processo formativo che la Diocesi si impegna a favorire tenga conto delle motivazioni reali per cui donne e uomini oggi lavorano e delle effettive condizioni di lavoro in cui si trovano a vivere, per ricercare e proporre vie e modelli praticabili, che esprimano la spiritualità e le virtù del lavoro e sviluppino un’assunzione di responsabilità in tale ambito”: cost. 543, § 4);
m) curare il rapporto e il coordinamento di associazioni, movimenti, fondazioni ed altri enti ecclesiali e di ispirazione ecclesiale, che operano nel mondo del lavoro;
n) accompagnare alcune realtà associative (es. ACLI, GIOC, UCID, ACAI), in modo stabile con sacerdoti preparati e sensibili inseriti nella pastorale sociale e del lavoro, secondo le indicazioni della CEI.
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