Di nuovo a Parigi, di nuovo morte e terrore, di nuovo paura e diffidenza, di nuovo disorientamento e confusione. Come, ogni giorno, accade in molte altre parti del mondo, vicine o lontane che siano.
Ora il rischio è che alla guerra si risponda con la guerra, che all’odio si opponga la vendetta, che alla ragione si sostituisca la rabbia, che il dialogo sia azzerato dal desiderio di ritorsione, che l’incontro, la condivisione, il confronto siano spazzati via dallo scontro, dall’egoismo e dal tutti contro tutti.
Noi non lo vogliamo.
La Casa della carità è luogo di accoglienza e di incontro, è casa dalle porte aperte a chiunque e ritiene che il punto di partenza per battere chi semina odio e morte sia il rispetto reciproco – senza se e se a ma – delle idee, delle cultura, della religione e dei diritti, di tutti.
Trovarsi, parlare, condividere emozioni, silenzi o preghiere, trovarsi per capire e capirsi è ciò che la Casa della carità ha sempre cercato di fare, fedele ai moniti del cardinal Carlo Maria Martini, che a Milano, oltre alla Casa della carità, volle la Cattedra dei non credenti.
Noi crediamo che insieme si può.
Per questo, all’interno delle iniziative per l’undicesimo anniversario della Fondazione, abbiamo sentito la necessità di promuovere, in collaborazione con il Forum delle Religioni a Milano, un momento di silenzio e riflessione, in linea con l’esperienza dell’iniziativa “Rime in dialogo. Pace in versi” nata dopo gli attacchi a Parigi di gennaio e replicata ad inizio ottobre alla Casa del Dialogo.
Vi invitiamo di nuovo tutti, credenti e non credenti, fedeli di ogni religione, a condividere con gli ospiti, gli operatori, i volontari e gli amici della Casa un momento di riflessione comune, domenica 22 novembre alle 17 nell’auditorium della Fondazione, in via Brambilla 10, Milano.
Di nuovo insieme, per dire che le porte del nostro cuore restano sempre aperte. Come le porte delle case di quei cittadini francesi che, la notte del 13 novembre, con gli attacchi ancora in corso, hanno superato la paura e hanno accolto chi ne aveva bisogno.
Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”